Frammenti di testimonianze
intorno a un mestiere scomparso: il calderaio
Per esempio, a Pontremoli, in area lunigianese, viene detto che il magnano
aggiusta contenitori in metallo e lavora ferro e rame; mentre
a Licciana Nardi, nella stessa area, viene fatta una
distinzione fra colui che fa i paioli e le pentole, il magnano,
e chi li aggiusta, lo stagnino.
E ancora continuando: si viene a sapere
che lo stagnino ripara le grondaie o che proviene dalla
campagna circostante; che il magnano è anche un
fabbro.
A Rivoreta in provincia di Pistoia si afferma che si
trattava di un ambulante e si nota la provenienza dalla vicina
Treppio, confermata anche in altri centri; inoltre si fa una
distinzione tra il sistema del rattoppo e quello della
stagnatura.
A Treppio si conferma che nel paese le famiglie di
Magnani erano numerose e ciò è testimoniato anche dall'
esistenza del toponimo locale Ca' magnani.
In un altro centro, di area fiorentina
questa volta, Firenzuola, si dice che invece l’artigiano
veniva dall’aretino.
Ricomponendo questi
frammenti di testimonianze in un quadro unitario, emerge un profilo
professionale del calderaio ormai del tutto obsoleto.
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