I significati di bézzera in Toscana
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Scorrendo le risposte è evidente che il valore
semantico più diffuso è ‘capra’ che coincide
grosso modo con il totale di attestazioni; spesso si
precisa che il termine indica specificamente la ‘capretta’,
la ‘piccola capra’ o anche si nota che si tratta di
un vezzeggiativo e viene usato principalmente come voce
di richiamo affettuoso. A proposito di questo valore va
anche notato che a volte viene sottolineato che si
tratta di voce caduta in disuso.
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In un caso si sottolinea che l’animale “è
chiamato così perché ha la barba” ed in cinque
centri di area senese il termine indica proprio la
‘barbetta della capra’ o in un caso il ‘ciuffo di peli tra le corna della capra’ fino ad arrivare a ‘ciuffo di peli o di capelli’, ‘frangia’,
‘capelli lunghi sulla fronte o sul collo’ ‘capelli
troppo lunghi o in disordine o sporchi’. Ed è così
che un termine affettuoso in origine giunge a assumere
una sfumatura dispregiativa. Il riferimento ai capelli pur affiancandosi al
valore di capra è arealmente
assai più limitato.
- Infine da ‘capelli scomposti’ si passa a
‘persona con i capelli in disordine’, poi ‘persona
disordinata nel vestire’ ed in particolare ‘donna
disordinata, scapigliata, sguaiata’ fino ad arrivare
al termine francamente offensivo per ‘donna di strada,
donna di malaffare’. L’esplicito riferimento ad una
donna si sovrappone solo parzialmente al riferimento ai
capelli: le attestazioni si riducono, così come si
riduce l’area
interessata
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