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Tracce del passato in un mestiere nuovo

Recuperando i vari frammenti presenti nelle informazioni fornite dagli intervistati sul mestiere dell'idraulico troviamo una situazione per così dire speculare a quella che si è presentata a proposito del calderaio. Là le note a commento di un mestiere scomparso qui quelle a commento di un mestiere nuovo, là il profilarsi dello sfrangiarsi di un mestiere in una varietà di prestazioni, una delle quali nella direzione di nuove strutture (i tubi per l’acqua), qua i residui di una professione che non ha più senso di esistere.

Così per esempio ad Arni (LU), gli informatori spiegano che una volta lo stagnino svolgeva la funzione di idraulico; raccontano inoltre che prima l' acqua veniva presa al ruscello con la secchia o con la brocca, che nel caso si rompessero o bucassero, venivano aggiustate dallo stagnino; oppure a Ca’ Raffaello nell’Appeninnino tosco-marchigiano si ricorda quando non c' erano le tubature dell' acqua nelle case e nessuno in zona faceva il mestiere di idraulico; o ancora a Fauglia (PI) si dice che “anticamente il fabbro si occupava anche di lavori alle condutture dell' acqua e simili” e alcuni informatori affermano di conoscere il termine idraulico dagli anni sessanta, quando il primo del mestiere cominciò ad operare a Lorenzana.

Questo compenetrarsi in avanti e all'indietro delle competenze dei due artigiani si rispecchia anche nei nomi usati per indicare l'uno e l'altro mestiere.

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